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APICS è una nuova associazione che punta a valorizzare la figura del Professionista Esperto del Cleaning (PEC), perché diventi punto di riferimento quale consulente nelle gare d’appalto dedicate al settore della pulizia.
Risponde alle domande Gianni Tartari, Presidente di APICS
Con la creazione di APICS si intende coprire un vuoto professionale e formativo nel settore: quali sono i traguardi a breve e medio termine che vi siete posti?
“Nel nostro Paese, come ben saprà, non esiste ad oggi un percorso formativo accademico che riguardi specificamente il mondo della pulizia e dell’igiene. Pensiamo sia giunto il momento di valorizzare un settore in cui l’Italia primeggia e che è ricco di tecnologie evolute e di competenze tecniche avanzate, e dal quale in definitiva dipende la salute collettiva di tutti noi. APICS si pone quindi l’obiettivo di dare vita ad un ‘Albo’ italiano dei Professionisti Esperti di Cleaning (PEC), codificando per la prima volta il preciso percorso formativo necessario per giungere a questa prestigiosa qualifica. Immaginiamolo come una sorta di ‘Laurea in Cleaning’, che possa garantire il bagaglio culturale e le competenze in essere dei professionisti iscritti. Nell’immediato ci occuperemo del riconoscimento di APICS presso il MISE nella Sezione II, per poi iniziare da subito la progettazione e la definizione del percorso formativo per i PEC”.
In concreto, quali sono le opportunità e gli scenari che il nuovo Codice in materia di appalti pubblici apre alla figura del Professionista Esperto del Cleaning?
“Il Decreto-Legge 36 introduce svariate novità per gli appalti pubblici: innovativo è sia l’approccio della legge che il suo fine ultimo, spoilerato già all’Art. 1, in cui si sancisce il ‘Principio del Risultato’. L’intero processo di programmazione, progettazione, assegnazione ed esecuzione è finalizzato esclusivamente ad ottenere l’oggetto di gara con il miglior risultato possibile. Col principio poi espresso all’Art. 15, si pone al centro di tutto il progetto il RUP, come incaricato e responsabile unico al suo ottenimento. Con un ufficio non rifiutabile e notevoli responsabilità in capo, il RUP non è stato però lasciato solo e in balia del proprio destino dal legislatore, che gli ha fornito due importantissime ‘stampelle’: gli incentivi e gli aiuti. È proprio per i secondi che si profila naturalmente efficace la figura del PEC, per affiancare e fornire supporto tecnico e scientifico al RUP, così che possa raggiungere il risultato e meritare i primi”.
Possiamo definire in breve i tratti essenziali e l’identikit della nuova figura del consulente PEC?
Al momento possiamo per certo affermare che il PEC eserciterà la propria professione liberamente ed in autonomia, garantendo sotto la propria responsabilità civile e penale, di avere un’adeguata e aggiornata competenza in materia. I PEC PEC, potranno essere liberi professionisti, lavoratori autonomi, dirigenti o dipendenti che abbiano maturato una comprovata esperienza nel settore del Cleaning professionale; Il percorso formativo prevederà sia una parte tecnico-scientifica, legata ai prodotti chimici, alle attrezzature, alle macchine, ai modelli di organizzazione e di controllo, così come alle metodologie e ai sistemi di esecuzione del servizio, sia una parte amministrativo-giuridica, legata al codice degli appalti, al mondo delle gare e all’amministrazione pubblica in genere.
Maurizio Pedrini
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